Adesso si può di nuovo e davvero scegliere, se bere vini prodotti senza rispetto della terra e con più di cinquanta additivi che la legge non impone di dichiarare in etichetta, oppure vini sani prodotti come un tempo dalla fermentazione di sole uve, senza aggiungere nulla, uve ottenute da una agricoltura che non fa uso di pesticidi, che nutre il terreno e che lo rende vitale. Noi abbiamo scelto questa strada.
Eravamo due giornalisti Rai con l'hobby di fare vin de garage per amici e parenti. Abbiamo cambiato vita, per produrre vini capaci di rinfrancare corpo e mente di chi li sceglie. Oggi la nostra è un'azienda di sette ettari che abbraccia i due comuni limitrofi di Bellegra e Olevano Romano, sulla catena del Monte Celeste, che dista un'ora da Roma.
I nostri vini naturali sono certificati biologici da Suolo e Salute Lazio. Seguiamo, inoltre, i metodi dell'agricoltura biodinamica. Tramite i sovesci e preparati organico vegetali lavoriamo alla conservazione della fertilità del suolo, con lo scopo di lasciare esprimere le piante nella loro peculiarità, per ottenere vini di terroir, godibili, digeribili e buoni.
Colle Pazzo è il nome della collina dove si trovano i nostri vigneti, realizzati con pali di castagno locale e viti di straordinaria biodiversità. Qui abbiamo due tipologie di terreno, uno di natura vulcanica, l'altro di arenarie del Cretaceo, che donano ai vini complessità e freschezza. Raccogliamo le uve per zone e al termine di ogni affinamento otteniamo i nostri diversi tipi di Cesanese, Malvasia, Rosciola e Riesling.
“Camminando tra i filari di Olevano Romano dove Piero e Lorella coltivano il loro Cesanese, Piero mi porta a vedere la vigna da inquadrature diverse. Non più la visione ad altezza d'occhio ma più in basso fino quasi a toccare la terra. Laggiù dove si sentono più intensi gli aromi dell'erba copertina, dell'aglio napoletano, della radichella di Terrasanta. Basta salire pochi metri, arrampicarsi su un albero di mele, per osservarla dall'alto e sentire la brezza che soffia dal mare e che sa di buono.”
(Gianpaolo Giacobbo)
Un vino è come un dipinto, la sua bellezza stimola chi sa coglierla, a vari livelli. Ma in più, un vino è un alimento che può farci bene solo se pulito. Così in cantina lavoriamo per dar voce a una semplice equazione: vigna-parcella-vino. Pensiamo che si debbano usare i lieviti autoctoni, portati dalle uve, dunque, vinifichiamo e affiniamo senza l'utilizzo di sostanze aggiunte. Dopo la raccolta manuale delle uve e una pigiatura soffice, la fermentazione e la macerazione avvengono in vasche di cemento o in botti di castagno artigianale. Nascono in questo modo tutti i nostri vini.
Vino bianco di Malvasia Puntinata del Lazio, e una percentuale di Moscato bianco, Ottonese e Bellone. Le viti crescono su terreni vulcanici. Le uve fermentano a contatto con le bucce per alcune settimane e il vino affina in botti castagno italiano. Definito Orange Wine per il bellissimo color aranciato, è un vino fresco e dal gradevole tannino. Minerale e complesso, i suoi profumi ricordano gli agrumi, l'albicocca, il caco.
Il Riesling è allevato nel Lazio da tempo immemorabile, noi lo proponiamo in bottiglia scura perché ha grande longevità. Le viti crescono su terreno argilloso misto vulcanico, vicino un torrente che rende il clima ideale. Fermenta a contatto con le bucce e affina in botti di castagno. Vino morbido e strutturato, con profumi di fiori di campo e miele, minerale e dinamico, ha note speziate e sapide.
Vino rosato fermo da uve Cesanese, allevate su terre vulcaniche e arenarie. Fermenta a contatto con le bucce per un giorno e affina in botti di castagno italiano. Ha un colore rosa cerasuolo e presenta un ventaglio di profumi eleganti, dal melograno al pepe rosa, dal pompelmo alla mandorla. Un rosato speciale, complesso e insieme leggiadro, dalla bevuta giocosa, fresca e deliziosa.
Rosato frizzante di Cesanese, e nostra interpretazione speciale della spumantizzazione più tradizionale. Rifermenta nella sua allegra bottiglia champagnotta in primavera. Si presenta come un vino fragrante, stuzzicante, dissetante e festoso. Solletica il palato con sentori di fragoline, prugne e lamponi. Vivace e di brillante acidità.
Vino rosso DOC che va in tutto il mondo e fotografa la nostra collina. Uve di Cesanese Piccolo o di Affile 100%, che fermentano e affinano in cemento per donare al vino una grande e facile bevibilità. Le viti crescono sia sulle terre arenarie sia sulle terre vulcaniche di Colle Pazzo. Otteniamo in questo modo un rosso speziato, con sentori di visciola e viola, capace di stupire ma di essere anche un compagno quotidiano.
Rosso DOC da lungo affinamento, realizzato solo in alcune annate, con le uve di Cesanese delle terre vulcaniche e delle arenarie del Cretaceo. Secondo tradizione, le uve restano a contatto per un mese in botti di castagno, segue un affinamento di due anni e di altri due anni in bottiglia. Il risultato è un Cesanese ficcante, sottile eppure opulento. In questo vino ogni parte sembra assolutamente necessaria. Difficile da descrivere. Solo 800 bottiglie per l'Italia e 800 per l'estero.
Rosso DOC da affinamento, realizzato con le uve di Cesanese delle sole terre arenarie della nostra collina. Cru prodotto in botti grandi di vari passaggi, in un numero limitato di bottiglie. Il suo nome in dialetto locale vuol dire ‘avena selvatica’ che cresce copiosa solo nella zona della sua raccolta. È un vino profondo e prismatico, sviluppa complessi profumi di tabacco, cenere, caffè, cioccolato e arancia sanguinella. Morbido e strutturato.
Rosso DOC da affinamento, realizzato con le uve di Cesanese delle sole terre vulcaniche della nostra collina. Cru prodotto in barili di vari passaggi, in un numero limitato di bottiglie. Il suo nome in dialetto locale vuol dire ‘magro e nervoso’, è infatti un Cesanese teso dal tannino spiccato. Leggiadro e attraente, con i suoi profumi di rosa e amarena, cannella, rabarbaro e pepe.
Vino aromatizzato. In ogni famiglia che ne ha una, la ricetta della ratafià è segreta. Quello che possiamo dire è che la nostra si compone di Cesanese, di Visciole dei nostri antichi alberi e di spezie. Questo vino in bottiglia bordolese piccola è un nettare da dopo pasto, non troppo dolce. Meraviglioso insieme a torte al cioccolato o alla ricotta, a crostate di frutti rossi, ai gelati alla crema o con le castagne.
Per informazioni e per acquistare i nostri vini scrivere a info@cantinericcardireale.it specificando se si è operatori oppure privati e sempre di quale regione.
Lorella dirige l’amministrazione aziendale e cura i rapporti commerciali con Italia ed Estero. è giornalista e sommelier F.I.S.. Ha studiato cucina al Gambero Rosso e si è laureata in Filosofia ed Etica applicata a Roma. Fa parte della Società Italiana delle Letterate ed è autrice di libri e articoli sul cinema, la letteratura e il vino. Suo è il documentario cult Storia del movimento femminista in Italia, prodotto da Rai Educational e Aleph film. Dopo avere filmato con Piero Riccardi le inchieste per la trasmissione Report sullo stato dell’agricoltura italiana, intitolati Buon appetito, Il piatto è servito e Carne, insieme a lui ha deciso di creare una azienda di viticoltura biodinamica. Oggi le Cantine Riccardi Reale sono punto di riferimento nella rivoluzione planetaria, artistica - etica - agricola, dei vini naturali. Tra i suoi libri: (Aa Vv) Terra e Parole, Ebook@Women; Il talento del naso. Tre racconti, SensoInverso Edizioni; Sorsi Letterari. Vino naturale come utopia, Altravista Edizioni. Nel 2024 ha pubblicato Vitis. Noi dietro di noi, Santelli editore.
Piero è respondabile della coltivazione dei vigneti in biodinamica ed è il winemaker dei vini dell’azienda. Esperto di agricoltura, ha realizzato il suo primo orto a sei anni. Autore e regista televisivo, per la RAI (Mixer, La storia siamo noi, Report) ha deciso di seguire la sua passione per il vino, nella campagna romana proprietà di famiglia, dove prima prima produceva solo alcune migliaia di bottiglie. Ha così impiantato, con Lorella, i vigneti di Cesanese, e con l’aiuto dell’agronomo Ruggero Mazzilli della Stazione Sperimentale per la viticoltura sostenibile del Chianti, ha realizzato in campo criteri innovativi e di alta qualità sconosciuti nella zona. Piero cura particolarmente il mantenimento della biodiversità nei terreni e la potatura delle viti, sulla quale si aggiorna alla Scuola di Potatura di Simonit&Sirch. Una recente ricerca dell’Istituto Vitenova ha stabilito che i vigneti di Colle Pazzo hanno una straordinaria presenza di impollinatori e conservazione di specie di erbe risalenti agli antichi romani. Piero è autore di articoli e libri sull’ambiente, tra cui: Riprendiamoci il cibo. Proposte per un’alimentazione responsabile; Il mondo alla rovescia. Due giornalisti di Report in viaggio tra i paradossi di un mondo globalizzato e Nel cuore del vino. Diario di un vignaiolo in tempi confusi. Nel 2023 ha pubblicato L'enigma cesanese.
Curzio è l’artista-agricoltore di casa. Adora le storie e arrampicarsi. Vorrebbe sapere già guidare il trattore e forse, se non ricordiamo male, parla da quando è nato.
Cassia va matta per i viaggi e per i colori a tempera. Adora cantare e smangiucchiare l’impasto crudo di pasta e biscotti.
Hanno disegnato le etichette dei vini, realizzate graficamente da Tiziana Piccone.
Tullia è figlia di Piero. Si è laureata in Ecobiologia, le piacciono le birre, i vini passiti e fare dolci.
info@cantinericcardireale.it
(+39) 347. 9245226
(+39) 335. 8063632
Via Vitellia SNC
Contrada Maniella - 00030 BELLEGRA (ROMA)
Coordinate
41° 52’ 57.06’’ NORD | 13° 01’ 22.66’’ EST
Via del Corso Snc
Località Colle Pazzo - 00035 OLEVANO ROMANO (ROMA)
Coordinate
41° 49’ 52.27’’ NORD | 13° 03’ 24.17’’ EST
Se arrivi da Roma
Autostrada A24 Roma – L’Aquila, uscita Castel Madama, in direzione Pisoniano – San Vito – Bellegra
Autostrada A1 Firenze – Napoli, uscita Valmontone, in direzione Genazzano – Olevano Romano- Bellegra
Se arrivi da Fiumicino Aeroporto
Autostrada A91/E80, continua in A90/E80, continua in A1 Firenze – Napoli, uscita Valmontone, in direzione Genazzano – Olevano Romano – Bellegra
Nel cuore del vino, una vicenda autobiografica
(Marco Pacioni, il manifesto, 27 novembre 2021)
Profumi operosi, una inconfondibile e struggente trasformazione
(Alessandra Pigliaru, il manifesto, 7 febbraio 2021)
Intervista a Giovanna Morganti e Piero Riccardi
(a cura di Sandro Sangiorgi, Porthos, n. 37 del 2020)
Il talento di cambiare vita
(Nadia Tarantini, Leggendaria, n. 144 del 2020)
Cantine Riccardi Reale su "Le Guide ai sapori e ai piaceri: Roma e Lazio 2019
(La Repubblica, 2018)
Collepazzo, un vino biologico da mangiare
(Paolo Massobrio, La Stampa, 23 agosto 2018)
Grande successo per V.A.N. Vignaioli Artigiani Naturali a Roma il 17 ed il 18 marzo
(Daniele Moroni e Maurizio Valeriani, vinodabere, 6 aprile 2018)
Tucuca rosato
(A. Castagno, G. Gravina, F. Rizzari, “Vini da scoprire”, Giunti 2017)
Fivi e il Mercato dei Vini in 19 assaggi da non perdere
(Emanuele Schipilliti, Gambero Rosso, 18 maggio 2017)
Raw Wine Fair London 2017. A Londra ci si appassiona sempre più ai vini naturali e alle nostre aziende italiane
(Neonila Siles, Bibenda, 16 Marzo 2017)
Bere giusto
(Sandro Sangiorgi, Sale&Pepe, Settembre 2016)
Autori e vignaioli
(Cucina&Vini, n. 150 Aprile - Maggio 2016)
Vini naturali: un tour per le cantine del Lazio
(Ilaria De Lillo, Il giornale del cibo, 27 Aprile 2016)
La cantina che ascolta la voce della terra
(Gianni e Paola Mura, Il Venerdì di Repubblica, 8 Aprile 2016)
Cesanese
(Daniela Scrobogna, Bibenda, n. 167 del 27 Novembre 2015)
IL Rosso di Roma via Expo alla conquista del mondo
(Emanuele Schipilliti, Il Messaggero, ottobre 2015)
Doc Olevano Romano Il rosso di Roma
(Volta a botte, 20 Ottobre 2015)
Rediscovering Lazio
(Gina Tringali, The American Mag, 10 Luglio 2015)
Vino, una nuova frontiera grazie alla biodinamica
(Emanuele Schipilliti, Il Messaggero, luglio 2015)